-->

giovedì 9 maggio 2013

Recensione: GNOME-Boxes 3.8

Qualche volta, per lavoro o altro, è capitato di dover aprire qualche file di Windows non compatibile con Ubuntu, o con qualsiasi altro sistema operativo libero, anche con l'aiuto di software tipo Wine.

La miglior soluzione, in questi casi è usare Windows in dual boot o, se proprio non si vuole impiegare troppo spazio su disco, usare appunto una macchina virtuale.
Fino ad ora, gli unici programmi "seri" che offrivano questa possibilità erano VirtualBox (gratis) o VMware (a pagamento). Essendo io indirettamente coinvolto nel mondo della virtualizzazione (mio padre, per lavoro, ha spesso bisogno di aprire file specifici per software che non funzionano su Linux, usando VirtualBox), ho deciso di recensire una nuova applicazione simile, sviluppata dalla comunità GNOME: GNOME-Boxes.

Il principio è lo stesso di Virtualbox: permette di creare macchine virtuali con qualsiasi sistema operativo e, in più, permette di avviare e gestire macchine reali sulla rete, inserendo semplicemente l'URL di quest'ultime.



Munito della mia copia originale di Windows XP, acquistata con il pc nel 2007 ho installato il programma.


La versione testata è la nuovissima 3.8, su Ubuntu 13.04 utilizzando alcuni PPA esterni, dato che questa non è inclusa di default nei repository.

Al primo avvio, salta subito all'occhio la semplicità e l'elegante design che caratterizza tutti i prodotti GNOME. Una prima schermata avvisa, infatti, della mancanza di macchine virutali chiamate "Box" e mi invita a crearne una.
Prima schermata di GNOME-Boxes

Dopo aver fatto click su "Nuovo", Boxes ci permette di scegliere da quale fonte recuperare il file per avviare la maccina virtuale. È possibile inserire un indirizzo di rete di una macchina reale o inserire un file .iso di un sistema operativo.




"Nautilus", il gestore file di GNOME, mi ha inoltre avvertito della possibilità di creare una macchina virtuale appena ho inserito il CD di Windows XP nel lettore.

Nautilus rileva il disco come "bootable-media" consigliando di aprirlo con Boxes

Ancora, il cd di Windows XP è riconosciuto nell'area di notifica
Ho scelto invano quest'ultima opzione, poiché Boxes è "crashato" non appena ho fatto click sul CD. Ho così creato un'immagine .iso di questo con Brasero e ho proseguito l'installazione.

A questo punto, è possibile modificare alcune informazioni base della macchina virtuale come memoria e spazio sull'hard disk.


Infine, viene visualizzato un breve riepilogo, con il pulsante "Crea" ben in vista in alto. Facciamo click su quest'ultimo per concludere l'installazione della macchina virtuale.


Nello stile di "GNOME-Documents" le varie macchine virtuali create vengono visualizzate sotto forma di piccoli riquadri "Live" che mostrano l'effettivo stato della macchina. Selezionando quest'ultima è possibile modificare alcune impostazioni o rimuoverla.

Fig. A



Dialogo per le impostazioni della macchina virtuale.
Windows nel frattempo ha già iniziato la sua installazione e, in qualunque momento, anche nella finestra delle impostazioni, è possibile constatarne l'avanzamento in basso.

Si entra nella vera e propria macchina virtuale facendo click sull'icona di questa, nella visualizzazione principale (Fig. A). Si passa così alla visualizzazione a schermo intero, con una semplice e pulita toolbar presente in alto, nascondibile passando alla visualizzazione full-screen.


La macchina virtuale è quindi pronta per essere utilizzata, appena terminata l'installazione di Windows XP. La rimozione della macchina virtuale è stata semplice e veloce. Dopo un click sul pulsante "elimina" la macchina virtuale è magicamente scomparsa, rimpicciolendosi sempre più con una piccola animazione.



In conclusione, GNOME-Boxes sembra essere un concorrente piuttosto valido agli altri "big" del settore. La forte integrazione nell'ambiente GNOME e il suo elegante design ne fa uno dei più riusciti e promettenti software sviluppati dalla comunità GNOME.